
I modelli di coaching così inteso, mutuati per lo più dal mondo sportivo, sono volti a sviluppare la consapevolezza delle proprie risorse ed abilitá e sono naturalmente orientati al conseguimento del risultato piuttosto che alla soluzione del problema.
Questo tipo di coaching, molto diffuso ma essenzialmente focalizzato ad un livello comportamentale e centrato sul conseguimento della singola performance, viene definito da Dilts: “coaching con la c minuscola”.
Utilizzando il metodo dei livelli neurologici ispirato da Gregory Bateson, di cui Dilts é stato allievo, e le tecniche ed i metodi derivati dalla PNL (Programmazione Neuro Linguistica), Dilts delinea il modello di “Coaching con la C maiuscola”, un Coaching col quale si aiuti il cliente a costruirsi il futuro che desidera e ad attivare le risorse necessarie affinchè quel futuro diventi realtá.
Secondo il modello dei livelli neurologici é possibile descrivere e comprendere la vita delle persone in ogni sistema e la vita del sistema stesso in funzione di 6 livelli diversi: ambiente, capacitá, comportamento, valori e convinzioni, identitá (spiritualitá).
Questi livelli formano ciascuno un insieme o classe autonoma, gerarchicamente (sub)ordinata rispetto alle altre. Possiamo immaginare una forma piramidale, al vertice della quale troveremo la spiritualitá, l’identitá, quindi i valori e le convinzioni, i comportamenti, le capacitá ed infine, alla base, l’ambiente nel quale si opera.

Normalmente i modelli di coaching in uso, non operano oltre il livello comportamentale. Il Coaching con la C maiuscola, teorizzato e praticato da Dilts riesce invece ad incidere anche ai livelli superiori consentendo di raggiungere risultati estremamente più efficaci e duraturi in quanto l’organizzazione gerarchica dei livelli fa sì che modifiche o consapevolezze originate ad un livello superiore abbiano necessariamente ricadute sui livelli inferiori. Giova, a proposito, richiamare il noto assunto di Einstein secondo il quale “non é possibile risolvere un problema con lo stesso livello di pensiero che crea il problema stesso“.
In estrema sintesi quello di Dilts é “COACHING CON LA C MAIUSCOLA” in quanto travalica la guida, il caretaking ed il mero coaching comportamentale (elementi comuni al coaching con la c minuscola), per comprendere: l’insegnamento (che consiste nell’aiutare una persona a sviluppare le proprie abilitá e le proprie capacitá cognitive), il mentoring (inteso come guida a scoprire le proprie competenze inconsce e d a superare le resistenze ed interferenze interne), la sponsorship (che é il processo di identificazione e riconoscimento dell’essenza o identitá della persona).
Oltre questi livelli, vi é un ulteriore ultimo stadio, quello del “risveglio”, ossia della capacitá di mettere le persone in contatto con il proprio spirito, la propria mission e vision. Questo é un livello al quale approdano solo quei coach che grazie alla loro integritá e coerenza, riescono a portare alla luce la parte migliore dei propri clienti, consentendo loro di entrare in sintonia con l’amore, con il sè, con lo spirito.
Maurizio Vanzini – Coaching Milano