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Psicologia del vincere e del perdere nello Sport e nella Vita: la Nikefobia, ovvero VINCO, Vincoo, vincoooooo …. NO: HO PERSO ANCORA!!!!

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NikefobiaSe ti capita di perdere quando sei a un soffio dalla vittoria, o se improvvisamente stai per vincere e poi … crolli più o meno rovinosamente, diventi inefficace o “incapace” di dare altre prestazioni elevate ……. e perdi, STAI ATTENTO: con ogni probabilità stai soffrendo di Paura della Vittoria (meglio nota come Nikefobia dal greco Nike Dea Alata della Vittoria e Phóbos “panico, paura”).

E quindi cos’è la Nikefobia?

E’ una ripetitiva paura, spesso apparentemente irrazionale, illogica o inspiegabile, che si attiva in determinate situazioni di possibile vittoria o successo. Essa può facilmente limitare l’efficacia, l’autonomia e la libertà decisionale di una persona o di un atleta, portandolo a operare scelte sbagliate e spesso rovinose dal punto di vista dei risultati che ottiene.

La Nikefobia è  una paura spesso persistente, irrazionale e inconsapevole, che possiamo anche definire come repulsione inconsia del vincere o timore di vincere, che porta ad evitare le situazioni di incontro con la “Dea Alata della Vittoria”.

E’ una forma di inibizione o di blocco rispetto all’avere successo, un’apprensione legata al danneggiare con la propria vittoria sé stessi, o altri, un’emozione che può portare a boicottare il proprio risultato e, in alcuni casi, purtroppo, anche a generare uno o più infortuni, infortuni che di frequente impediscono di svolgere determinate attività, tornare in campo a gareggiare o “battersi per vincere”.

Se la Nikefobia è una paura, il modo in cui agisce è quello di creare sabotaggi, boicottaggi, fallimenti e cattivi risultati.

Nello sport, e nella vita, le forme di boicottaggio della propria efficienza e vittoriosa condotta di gara possono tante: alcune precedenti a una gara; altre contemporanee alla competizione. Fra queste possiamo citare comportamenti o scelte che si rivelano poi perdenti, quali ad esempio:

  • trascurare la preparazione fisica o commettere errori apparentemente ovvi che danneggiano o indeboliscono;
  • errori di alimentazione o di disidratazione;
  • scorrette condotte di affaticamento o di inadeguato o insufficiente riposo pre-gara;
  • scelte tecniche o di strategia evidentemente sbagliate e controproducenti;
  • dimenticanze di accessori importanti o fondamentali per l’ottenimento di risultati;
  • sviste quali il lasciare acceso e con la suoneria bella alta il proprio cellulare, che guarda caso poi squilla proprio nel momento più delicato e inopportuno. (Come mi diceva proprio ieri un tennista: in quel torneo stavo vincendo 5 a 1 nell’ultimo set con uno molto più forte di me e …. mi è squillato il cellulare. Il giudice arbitro, parecchio irritato, mi ha intimato di spegnerlo ….  ho visto chi mi stava chiamando e “non ci sono più stato con la testa: ho perso clamorosamente una vittoria che avevo praticamente già in tasca”).

Tornando al punto, la nikefobia può essere generata anche da una paura più o meno inconsapevole dei cambiamenti che il divenire vittoriosi, o il vincere determinati match, può portare.

Ma intendiamoci bene, non parlo assolutamente di desiderio di perdere o di volontà di perdere. Parlo di paura di vincere, che è di solito INVOLONTARIA E INCONSAPEVOLE tant’è che spesso agisce anche contro il desiderio consapevole dell’atleta di ben figurare e vincere.

E come agisce la Nikefobia? Innescando specifici AUTO-SABOTAGGI INCONSCI.

In genere tutti capiscono subito di cosa parlo se cito alcuni episodi di autosabotaggi:

–  finanziari: fortune dissolte e disperse, persone che hanno ricevuto in eredità o come patrimonio matrimoniale una fortuna che poi viene distrutta;

–  economici: vincite di cifre anche enormi dissipati in breve tempo;

–  affettivi: coppie e famiglie che vengono distrutte da scelte, tradimenti o comportamenti apparentemente assurdi, irrazionali e immotivati;

–  di salute: diabetici che mangiano in modo esagerato o complulsivo dolciumi e torte; obesi che persistono a mangiare quantità di cibo impressionanti pur avendo gravi e noti rischi di salute; pazienti cardiologici che continuano a fumare o mangiano esageratamente grassi e cibi disequilibrati; e via dicendo.

Mentre se parlo di un atleta che sta per vincere, un golfista che sta per concludere magistralmente il suo giro o un tennista che sta per prendersi una meritata vittoria, e poi … “spreca tutto”, ben pochi sembrano capire, presi magari dall’incredulità di ciò che è peraltro ben davanti agli occhi.

In ogni caso, comunque, qual è LA CAUSA delle sconfitte e dei boicottaggi che agiscono rovinosamente nella vita o in partita?

L’INVERSIONE ENERGETICA O PSICOLOGICA.

Che cosa è? “L’inversione Energetica o Psicologica,” spesso soprannominata anche come “Motivazione Antagonista” è una sorta di inversione di polarità che si attiva nel sistema energetico del corpo e che porta a un malfunzionamento energetico, fisico o psicologico temporaneo.
 Alla sua base vi sono spesso convinzioni o bisogni inconsci: timori di possibili conseguenze negative; paure di cambiamenti, timori di perdere relazioni o affetti, eccetera (ciò che in psicologia prendono il nome di “perdite secondarie”).

Riportiamo alcuni esempi di questi possibili “perdite secondarie” attive nell’ambito dello sport. SE VINCO:

–       poi si aspettano sempre di più da me;

–       – la mia vita non mi apparterrà più;

–       dovrò allenarmi sempre maggiormente;

–       perderò il rapporto che ho con gli amici o con i famigliari”;

–       dovrò essere molto più spesso lontano da casa,

–       avrò troppe attenzioni addosso,

–       non potrò più essere vicino al nonno o a mio fratello, sorella, eccetera.

Quindi a maggior chiarimento dico che: quando si desidera qualcosa consciamente, ma nello stesso tempo la mente inconscia non è allineata sugli stessi desideri, o inconsciamente si desidera qualcos’altro, si crea una notevole situazione di stress che porta a un funzionamento energetico, percettivo e mentale temporaneamente anomalo e disfunzionante.

L’inversione Energetica o Psicologica crea quindi uno stato di funzionamento temporaneamente anomalo di cui a volte la persona stessa che in quel momento ne è soggetta:

–       ne ha percezione: si sente strana o in uno stato “anomalo”, particolare;

–       non ne ha alcuna percezione: agisce senza che vi sia alcuna consapevolezza in chi osserva poi i risultati negativi che ottiene o ha ottenuto, senza peraltro riuscire a darsene una ragione.

Altre brevi considerazioni:

L’inversione Energetica o Psicologica è comune e frequente? Assolutamente sì.

E’ scopribile e individuabile? Sì e spesso in modo anche abbastanza rapido (di solito in 2 o 3 sedute).

E’ superabile e in quanto tempo? Sì è superabile, se ovviamente la persona sceglie di farlo. Il suo superamento può avvenire in 5 o 6 sedute dando alla persona che ne era affetta anche uno stato generale di miglior soddisfazione, equilibrio, coerenza e forza.

Quindi si può vincere? Certo, passando dalla Nikefobia al piacere di diventare un vero vincente e  ottenendo soddisfazioni invece di “dolori da sconfitta”.

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Armando Pintus, Coach Psicologo a Milano, Psicoterapeuta e Formatore specialista nello sviluppare Autostima, Benessere, Efficacia e Risultati. Non fa solo il mental coach dato che da 30 anni fa Coaching Psicologico con ogni cliente su ciò che più dà soddisfazione, riuscita, successo e risultati.

In particolare utilizza un metodo di Coaching Psicologico che Sviluppa Capacità e Risultati Personali, Emozionali, Sportivi e di Relazione.

http://www.psicologomilano.tv/ — http://www.CoachingMilano.com — http://www.Eft-Italia.Eu/ — http://www.MilanoGolf.It/ – http://www.CsrFormazione.it

 

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  1. dimagrire, paura di parlare in pubblico, esami, studio: Autosabotaggio - […] N.B. altri aspetti di questo tema sono nell’articolo: Psicologia del vincere e del perdere nello Sport e nella Vita:…

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