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G.R.O.W: GOAL –  REALITY –  OPTIONS – WAY –

Aiutare a pianificare il raggiungimento degli obiettivi è senz’altro una delle abilità che un buon Coach deva sviluppare.

Siamo in una fase del percorso di Coaching dove Coach e Coachee (il cliente) si sono già chiariti sulla necessità del cambiamento/miglioramento personale e quini hanno iniziato a indagare e a raccogliere i dati disponibili.

Il modello G.R.O.W., come gli altri che si prefiggono lo stesso scopo, consente di razionalizzare in quattro fasi il processo di definizione e raggiungimento degli obiettivi.

 

Iniziamo dalla G – GOAL, l’obiettivo vero e proprio. Il Coach aiuta il Coachee a formulare l’obiettivo che questi intende raggiungere. E’ una fase delicata perché spesso non vi è consapevolezza di cosa davvero il Coachee voglia. Sembra un paradosso ma formulare con chiarezza, in termini specifici, misurabili e positivi, cosa si vuole raggiungere può richiedere più tempo di quel che si creda. Uno degli ostacoli più frequenti che il Coach si trova ad affrontare è infatti il riuscire ad aiutare a trasformare l’obiettivo da un processo a un risultato.

Dire infatti, pensando al coaching sportivo, “voglio correre più veloce” (processo) non è assolutamente come dire “voglio correre in 5 minuti al chilometro la Maratona di New York”! (risultato).

 

E quando si riesce ad arrivare a questo livello di chiarezza allora si innesca quasi in automatico la seconda fase: R – REALITY. Se abbiamo fissato il punto di arrivo, il punto di partenza dove sta? E’ la fase di analisi della situazione in cui si è, rispetto all’obiettivo occorre prendere consapevolezza del punto in cui ci si trova. Anche perché l’obiettivo, per essere tale, deve essere realizzabile e in armonia con la sfera personale del Coachee …

 

Una volta tracciato il percorso, ed è stato fatto a ritroso dall’obiettivo desiderato al punto di partenza, è il momento di valutare le O – OPTIONS (ma anche ostacoli). Vale a dire tutto quello che può servire (o non servire) per andare dal punto di partenza all’obiettivo. Nel caso dello sportivo di cui sopra, si parlerà di allenamento atletico, alimentazione, materiali, staff … ecc.

 

E poi? Poi si passa al piano d’azione, occorre definire la W – WAY (FORWARD): individuati obiettivo, punto di partenza e risorse a disposizione (o non a disposizione ma necessarie), che si fa? Qual è il piano d’azione? E’ qui che bisogna indagare passo per passo come il Coachee intende agire nel concreto, pianificare. Ancora una volta è fondamentale essere precisi, parlare di risultati e non processo; l’obiettivo iniziale spesso può essere frazionato in obiettivi di percorso e occorre definire i piccoli passi da fare con molta chiarezza e precisione!

Una volta arrivati a questo punto … è sufficiente rimboccarsi le maniche e darsi da fare!

Mario Fumagalli – Coach e NLP Trainer